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La morte svela le debolezze di chi se ne va e la forza di chi rimane

Un operaio torinese di trentanove anni è morto in un incidente stradale sull’autostrada Del Mare all’altezza di Cuneo e il suo improvviso decesso ha svelato una doppia vita. L’uomo, sposato con un figlio ancora piccolo, aveva approfittato delle frequenti assenze lavorative della moglie per condurre un secondo ménage matrimoniale con un’altra donna. Al momento del decesso è stata proprio quest’ultima a risultare più reperibile e ad essere chiamata per il riconoscimento del cadavere. La morte svela le debolezze di chi se ne va e la forza di chi rimane.

Evidentemente non siamo fatti per la solitudine e la monogamia; più della metà delle relazioni extraconiugali, scoperte dai detective privati della mia agenzia investigativa Octopus, sono favorite da trasferte e impegni lavorativi lontano dalla famiglia. Quindi, sin qui nulla di nuovo: da investigatore privato assisto quotidianamente a situazioni simili vissute in prima persona dalle e dai clienti della mia agenzia investigativa Octopus. Ciò che mi ha sorpreso, positivamente, è la decisione dell’assicurazione di risarcire le due compagne dell’uomo. Mi sfugge il motivo per cui, almeno a detta dei media, il risarcimento sia stato equipollente per entrambe le donne (probabilmente il figlio piccolo verrà liquidato a parte) e non ho abbastanza informazioni per valutarne la motivazione, tuttavia sono colpito dalla sensibilità dimostrata dai liquidatori.

Nel mio lavoro di investigatore privato matrimonialista assisto quotidianamente a un ingiusto accanimento nei confronti della così detta “altra”. Molte clienti della mia agenzia investigativa considerano responsabili della fine del loro matrimonio solamente l’amante del marito, dimenticando di aver sposato uomini adulteri seriali e opportunisti. Alcune di esse vorrebbero (o addirittura tentano) di vendicarsi sulla rivale, dimenticando che il vero nemico è il traditore con cui dormono.

Alcune di queste clienti della mia agenzia investigativa Octopus mi propongono di cogliere personalmente sul fatto il marito quando è insieme all’amante, ma io glielo sconsiglio: quasi sempre questo goffo tentativo di “riprendersi” il marito si trasforma in una rissa che lascia grande amarezza e, in qualche caso, anche antipatiche denunce penali. Poi, se vedo che la cliente non si dà pace e potrebbe andare da sola a fare la dannosa piazzata, le propongo di ingurgitare un flacone di valeriana e andare (assistita dagli investigatori privati dell’agenzia investigativa) a parlare con l’amante in tutta tranquillità e in assenza di fedifrago, videoregistrando il colloquio.
In questo modo, a parte l’utilità di ottenere ulteriori informazioni e prove (per quanto scarsamente ammissibili in giudizio) sul comportamento dell’adultero, ottengo l’umanizzazione della rivale da parte della mia cliente, che può finalmente concentrarsi sul vero problema del suo matrimonio, cioè: l’infedeltà del marito. Fu così che, come ho già raccontato in uno dei miei manuali investigativi, mi ritrovai in ufficio la moglie e l’amante di uno dei miei sorvegliati, le quali sospettavano che il “loro uomo” avesse una terza relazione. Ma questa è un’altra storia ed è uno dei motivi per cui mi piacciono così tanto le donne.

Pubblicato in data: 16 May 2021

 

 

 


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