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Il 25 settembre si dovrebbe votare, povera Italia.

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L’altra sera tardi, mentre pensavo che il 25 settembre si dovrebbe votare (povera Italia), mi ha telefonato un mio giovane allievo investigatore privato che ha appena terminato il corso interno di detective privato presso la mia agenzia investigativa Octopus. Rispondendo ho pensato “un altro che molla”, perché in genere telefonate a tarda sera sono di alcuni clienti della mia agenzia investigativa o di qualche mio investigatore privato impegnato in un pedinamento notturno; quando chiama così tardi un allievo o un novellino è per dirmi che vuole mollare, che non regge più la durezza dei corsi o, peggio, del passaggio dalla teoria alla pratica sul campo.

Invece la giovane promessa delle investigazioni private mi ha piacevolmente sorpreso. Mi ha chiamato per dirmi “sto guardando i politici presentare i loro programmi per le prossime elezioni: mentono tutti”. Sino a qua non sarebbe servito un esperto del linguaggio del corpo per saperlo – governo ladro – ma il giovane detective privato mi ha descritto uno per uno i segnali di ciascun bugiardo che ha imparato a riconoscere durante i corsi interni dell’agenzia investigativa Octopus, spiegandomi quando si trattava di una bugia, di una risposta evasiva data per dissimulare l’ignoranza sulla materia o per non riconoscere proprie responsabilità passate, oppure di altro. Avrei voluto dirgli di andare a dormire o fare quello che stava facendo senza rompermi gli zebedei, ma le analisi su Enrico Letta, Carlo Calenda, Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Giorgia Meloni e persino quella faccia di plastica di Silvio Berlusconi erano così precise che gli ho chiesto da quanto tempo seguisse la politica. Fui ancora più incuriosito quando mi disse di non averla mai seguita, perché per la prima volta si trovava in età di andare a votare. Allora l’ho ascoltato e tempestato di domande su come ciascun politico si ponesse nei confronti de il “caro bollette” e il “caro carburante”, la guerra in Ucraina, il reddito di cittadinanza, la flat tax o la patrimoniale, i decreti sostegni e i bonus. E altre cianfrusaglie tanto di moda per rimandare profonde riforme importanti quanto faticose.

Tra 25 giorni dovremmo votare e non ho ancora incontrato qualcuno convinto e soddisfatto al 100% di un politico. E’ da molti anni che gli italiani devono turarsi il naso per votare, come diceva Indro Montanelli, possibile che gli unici a non accorgersene siano proprio i politici? Non hanno vergogna per come sono considerati e per quello che sono?

Pubblicato in data: 31 Aug 2022

 

 

 


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