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Sono un’affezionata visitatrice del vostro sito, che vi seguo oramai da più di un anno. Qualche giorno fa ho assistito ad un’intervista della vostra collega Miriam Tomponzi in una trasmissione di Fabio Volo. La detective diceva di aver inserito, con la complicità di un dentista, una microspia nella capsula di un dente di una persona, per poterla controllare. La qual cosa mi ha molto insospettito, perché io frequento un uomo da alcuni mesi, che ha insistito a mandarmi da un suo amico dentista per curarmi una carie e incapsularmi due denti. Io ci sono andata e mi sono trovata bene, tanto più che il mio compagno ha insistito per pagare lui tutte le cure. Però, sentendo la trasmissione, m’è venuto il dubbio che anche lui ha fatto la stessa cosa con me, perché è molto geloso e ultimamente appena dico o faccio qualcosa lui viene a saperlo. Potete aiutarmi

Escludiamo che il suo compagno possa avere inserito o fatto inserire una microspia in una sua capsula odontoiatrica per diversi motivi:
- se lei scoprisse la microspia (magari a causa di un mal di denti improvviso e a seguito di una visita d’urgenza presso un altro odontoiatra) potrebbe denunciare il dentista, rovinandolo finanziariamente e professionalmente (se lei scrive di essere rimasta soddisfatta del lavoro, significherebbe che un bravo dentista ha messo a repentaglio tutta la sua vita professionale per assecondare la gelosia di un amico);
- ammettendo pure la complicità di un dentista incosciente (o strapagato), questi dovrebbe averle montato una microspia veramente piccola. Il problema di tutte le microspie non sono le dimensioni (ce ne sono di microscopiche), ma l’alimentazione e il raggio d’azione. In questo caso le pile sarebbero così piccole da avere un’autonomia solo di poche ore e il segnale si perderebbe dopo pochi metri; sarebbe insufficiente a qualsiasi seria sorveglianza (tanto varrebbe pedinarla e ascoltare con un microfono direzionale);
- infine lei, Gentile Signora, dovrebbe essere affetta da un difetto mandibolare, che la costringe a tenere sempre la bocca semiaperta, per permettere alla microapparecchiatura di captare e ritrasmettere qualsiasi segnale (per non parlare poi dei rumori impercettibili della bocca, che sarebbero amplificati dal microfono, disturbando qualsiasi conversazione, se si tratta di microspia d’ascolto).
Prosciolto il dentista perché il fatto non può sussistere, le consigliamo invece di prestare attenzione al suo cellulare, ad apparecchi elettrici o elettronici che tiene in ufficio o porta con sé per lavoro e ad eventuali elettrodomestici. Oppure, sia più diffidente: può darsi che il suo gelosissimo compagno abbia semplicemente incaricato qualcuno di seguirla, oppure riesca ad approfittare delle confidenze di una vostra conoscenza comune.

Pubblicato in data: 24 Feb 2005

 

 

 


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