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Vittorio Feltri e i meridionali.

Mi dicono che, durante la trasmissione Fuori dal coro di Mario Giordano, Vittorio Feltri si sia espresso così: “Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d’inferiorità. Io non credo ai complessi d’inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori�.

Le infelici esternazioni di Vittorio Feltri sui meridionali non mi sorprendono. Il povero Feltri orami è un vecchio e si sa che i vecchi perdono i freni inibitori e dicono un sacco di cretinate gratuite. Tuttavia dell’uomo in passato non si poteva non ammirare il giornalismo arguto e indipendente. Da quando la mia agenzia investigativa si occupa di indagini penali difensive, Feltri coi suoi articoli su fatti di cronaca nera ha sempre dimostrato di non essere servo dell’autorità giudiziaria ed è sempre stato uno dei pochi a non sbattere i miei clienti in prima pagina come mostri.

Quando Enzo Tortora fu perseguitato da una magistratura incapace e vanagloriosa io ero ancora un giovane collaboratore d’agenzia investigativa. E ricordo bene l’ottimo articolo comparso nel 1985 sulla Domenica del Corriere a firma Vittorio Feltri, l’unico ad avere senso critico nei confronti di quella porcheria combinata dai giudici.

Più recentemente, da titolare della mia agenzia investigativa autorizzata alle indagini penali difensive, mentre cercavo di proteggere Filippo Pappalardi accusato ingiustamente di aver ucciso i figli e vittima di un vergognoso linciaggio mediatico, leggere gli articoli di Feltri mi faceva sperare ancora che ci fossero tracce d’intelligenza nel giornalismo.

In questi anni, ogni volta che la mia agenzia investigativa si è occupata di indagini penali difensive, specie in quelle dove tutto il giornalismo nazionale gareggiava nello sbattere il mostro in prima pagina, Vittorio Feltri era l’unica voce lucida e critica. Più di una volta ho consigliato ai clienti della mia agenzia investigativa di non avere contatto coi giornalisti salvo che fossero quelli di Libero, perché gli allievi (come le mele e i figli) non cadono mai lontano dall’albero.

Ora Vittorio Feltri ha detto una stupidaggine e tutti si accaniscono contro di lui, ma forse bisognerebbe prendersela con chi lo ospita oramai solamente per le sue sparate politicamente scorrette e non per il grande giornalista che è stato e che è ancora.

Se fosse stato vostro nonno a dire una simile corbelleria (e chiunque abbia assistito i propri anziani sa che ne dicono persino di peggiori), avreste cercato di cambiare discorso prendendogli la mano o facendogli una carezza. Perché con Feltri dovete comportarvi come le iene quando, affamate, incontrano un vecchio leone debole e isolato? Ah! Dimenticavo: il linciaggio è il vostro sport preferito.

Pubblicato in data: 24 Apr 2020

 

 

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